giovedì 5 maggio 2016

L'amante sotto il letto.

«Oh no, mio marito... Presto, sotto il letto!»
«Come? Ma se è il primo posto dove…»
Mi zittisce sbattendomi in faccia i miei abiti. Salto giù dal letto che per fortuna è abbastanza alto. Il cazzo duro preme sul freddo parquet, mi giro di schiena. Lui entra quando ancora i miei piedi si stanno ritirando.
Altro ha attratto il suo sguardo.
«Amore! Che fai nuda?»
«Ecco...»  farfuglia  «Mi mancavi, e stavo giocando con Lei. Ma ora ho tanta, tanta sete.»
Posso immaginarla mentre si inumidisce le labbra. Sia io che lui sappiamo cosa significhi la sua sete. La sento alzarsi, sfilargli i pantaloni e scaraventarlo sul letto. 
La rete del materasso mi colpisce il cazzo di nuovo duro. Giro il volto e  vedo le ginocchia di lei che si posano per terra tra i piedi divaricati del marito. Lei sa che la sto guardando e muove le dita tra le gambe come per chiamarmi. L’acquolina mi riempie la bocca, lui è steso sul letto e non può vedermi, penso, mentre scivolo con la testa fra le ginocchia della moglie. La fica mi bacia, con la lingua raccolgo avido i suoi umori, lei si muove e mi violenta il volto, me la sbatte sulla fronte, sugli occhi, sul naso, sul mento. I peli della barba sono inzuppati del suo profumo. Le afferro il clitoride con i denti, lo sbatto con la lingua mentre provo a infilarle il naso più a fondo possibile. Soffio, riempiendola come un palloncino. La sento mugugnare con la bocca piena del cazzo di lui, lo sento sussurrare beato e felice di questo trattamento.  Il mio cazzo sta per esplodere.
L’eccitazione vince la ragione. Mi aggrappo con le dita alla rete, torno con la testa sotto il letto, come le lancette di un orologio mi giro e scivolo come una saponetta sul pavimento. Lei sente i miei piedi, li lascia passare, la sfrega sulle caviglie, gambe, cosce. Unge i miei peli con la sua voglia. E infine risucchia la mia erezione.
I miei occhi fissano la rete metallica mentre spingo dando il ritmo anche alla sua bocca. Più spingo e più la sua gola si riempie con l’altro. Sento il culo del marito mentre la rete si avvicina e mi sferza il viso. Posso quasi vederla nella mente a ogni mio colpo: vedo il suo naso che sbatte sul ventre dell’altro, il suo mento che gli tambura le palle. Il respiro sempre più affannoso del marito aumenta la mia eccitazione e spingo sempre  più forte. 
La sento ansimare senza paura di far vedere quanto stia godendo, quando gode l’altro. Le sue urla coprono ogni altro rumore. Non smetto io, non smette lei.
«Basta!» supplica il marito.
Oh no! Non ora. Devo fermarmi, altrimenti si accorgerà di me.
Io mi fermo, lei no. So che sta raccogliendo fino all’ultima goccia che gli era scappata. La sento, invece, mentre con il busto continua a muoversi, sempre più veloce.
«Tieni gli occhi chiusi ancora un po’...» sussurra poi al marito mentre frenetica accellera. «Vado a prepararti un caffè.»
«Sei un angelo,» le risponde «Mi porteresti anche un cornetto?»
Lei si raddrizza con la schiena. Le sue lunghe unghie improvvise mi stringono i testicoli.
«Certo...» dice, mentre in silenzio finalmente arrivo.
Si alza, posso sentire le gocce che le colano giù dalla fica. In silenzio esco dal letto. Piano, seguendo i suoi passi, l’accompagno in cucina. Lui ha davvero gli occhi chiusi.
«Amore,» le dico «lo mandi via appena dopo il caffè.»
«Certo, tesoro. Lo facciamo venire anche domani?»
«E se cambiassimo gioco? Poi, sai com’è... potrebbe accorgersi che c’è anche tuo marito.»
«È che ha un buon sapore. E poi questa cosa di trattarti come amante mi eccita veramente tanto...»
«Ci pensiamo stanotte, magari domani esco dal letto e vediamo che faccia fa!»
«Ma me lo farai scopare un po’? Ha proprio un bel cazzo...»
«Non esiste proprio, lo sai che sono geloso.»